Un'idea, un bisogno, una necessità. Lost in the Shuffle è una frase di uso comune: lost in the shuffle sono tutte quelle persone o tutte quelle cose cui non abbiamo dato l'importanza che meritavano. Un compagno di classe o noi stessi che al liceo stavano nel mazzo, timidi, nascosti,  seppellitti dai più fighi, ma che in realtà avevano molte cose da dire. Lost in the shuffle è anche quel qualcosa che avremmo sempre voluto scoprire o conoscere meglio ma che per un motivo o per l'altro non abbiamo mai avuto la voglia o il tempo di affrontare. Lo shuffle è un movimento di piedi tipico del ballo, il balboa, che ha fatto conoscere e che ha unito tutte le persone che lavorano a questo podcast. Persi nello shuffle e per lo shuffle, nella confusione. Il jazz è questo. Un fenomeno pazzesco, spesso soggetto a definizioni sommarie, timido ma ricco di contenuti e per questo additato di essere elitario. Ma il jazz è una musica popolare che parla di persone come noi, che usano una lingua come la musica per esprimere la loro rabbia, la loro frustrazione, ma anche la loro gioia, la loro malinconia. Lost in the shuffle è un piccolo gesto per scoprire queste persone e per aiutarci a capire che nell'arte, in qualsiasi forma, c'è sempre qualcosa in cui possiamo riconoscerci, qualcosa che può aiutarci a farci sentire meno soli. 

Lost in the Shuffle è un 'idea di Guido Bianchini, Marta Leoni e Giovanni Nava. Tutti i testi sono di Guido Bianchini, traduzioni di Giovanni Nava, correzioni, produzione generale e progetto grafico di Marta Leoni. Realizzato con il supporto morale ed i suggerimenti di Claudia Moroni e Francesca Testa. La sigla è di Guido Bianchini e Andrea Monestiroli.  La sigla ed il podcast sono stati registrati al The Vault Studio - Milano. La seconda voce narrante è di Laura Magni così come la consulenza tecnica attoriale. 

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